29 Giugno 2019

ore 19.00 / Ancona La Mole Foyer Auditorium O. Tamburi

KAbook / La legge del mare. Cronache dei soccorsi nel Mediterraneo

Ospite: Annalisa Camilli
La legge del mare. Cronache dei soccorsi nel Mediterraneo a cura dell’autrice Annalisa Camilli Editore Rizzoli / Collana Saggi Italiani

Sinossi

Le Ong impegnate nel mediterraneo per soccorrere i migranti erano considerate il simbolo della società civile europea pronta all’accoglienza. Poi qualcosa cambia, nel 2017, il discorso pubblico viene deviato: gli angeli diventano vicescafisti, le loro navi taxi del mare. Un processo di criminalizzazione segnato da tappe precise: un dossier dall’agenzia europea Frontex, una campagna mediatica, la commissione d’indagine del Senato, poi le accuse (per lo più archiviate) di alcune procure siciliane, i sequestri delle navi, infine le dichiarazioni dei politici di casa nostra e di esponenti della sovranista in tutta Europa. Fino allo stallo dei porti chiusi via Twitter, ai casi dell’Aquarius e della diciotti, alla guerra di posizione sulla redistribuzione dei migranti che segna ogni giorno il dibattito politico italiano ed europeo. Il libro ripercorre le fasi di questa evoluzione, partendo da Josefa, la donna camerunense salvata dalla nave Open Arms nel Luglio 2018, e dalla strumentalizzazione della foto delle sue unghie smaltate di rosso. Annalisa Camilli, giornalista di internazionale da anni impegnata a seguire le rotte delle migrazioni verso l’Europa, racconta questo processo, portandoci a bordo delle navi dei soccorritori, spiegandoci chi sono, come operano e in che modo finanziano le loro attività. Un viaggio necessario per capire che la legge del mare ha un unico obiettivo: salvare la vita di chi rischia di sparire tra le onde. Le Ong impegnate nel Mediterraneo per soccorrere i migranti erano considerate il simbolo della società civile europea pronta all’accoglienza, quella della solidarietà e degli striscioni “Refugees Welcome”, che aveva scelto di non abdicare al proprio ruolo dopo il conflitto in Siria e l’esodo legato al fallimento delle primavere arabe. Poi qualcosa è cambiato. Nel 2017, nel giro di pochi mesi, il discorso pubblico è stato deviato: gli angeli sono diventati vicescafisti, le loro navi taxi del mare. Un processo di criminalizzazione segnato da tappe precise: un dossier dell’agenzia europea Frontex, una campagna mediatica, la commissione d’indagine del Senato, poi le accuse (perlopiù archiviate) di alcune procure siciliane, i sequestri delle navi, infine le dichiarazioni dei politici di casa nostra e di esponenti della destra sovranista di tutta Europa. Fino allo stallo dei porti chiusi via Twitter, ai casi della Aquarius e della Diciotti, alla guerra di posizione sulla redistribuzione dei migranti che segna ogni giorno il dibattito politico italiano ed europeo. La legge del mare ripercorre da vicino le fasi di questa evoluzione, partendo da Josefa, la donna camerunense salvata dalla nave Open Arms nel luglio 2018, e dalla strumentalizzazione della foto delle sue unghie smaltate di rosso. Annalisa Camilli, giornalista di “Internazionale” da anni impegnata a seguire le rotte delle migrazioni verso l’Europa, racconta la caduta degli angeli del mare, la loro messa sotto accusa, l’origine della propaganda contro le Ong che contamina l’informazione in Rete e il dibattito pubblico. Lo fa portandoci a bordo delle navi dei soccorritori, spiegandoci chi sono davvero, come operano e in che modo finanziano le loro attività.

ore 21.00 / Ancona — La Mole Arena Cinema

Iuventa

Regia: Michele Cinque / Italia, Germania, 2018, 84’ Produzione: Lazy Film
Ospiti: Annalisa Camilli

Sinossi

Il film documentario Iuventa racconta gli eventi di un anno cruciale della vita di un gruppo di giovani europei, tutti con differenti ruoli impegnati nel progetto umanitario della Ong Jugend Rettet: dal prima viaggio della nave Iuventa nel Mediterraneo fino alle pesanti accuse che oltre un anno dopo hanno portato al sequestro preventivo della nave nell’ambito di un’indagine sull’immigrazione clandestina. La narrazione del film è costruita a partire dalla prima missione della Iuventa: dalla partenza dal porto di Malta al ritorno della nave al porto di Valletta dopo 15 giorni in mare in cui sono state salvate oltre 2000 persone. Dopo la prima missione il film ci porta a Berlino e in Italia dove il futuro di Jugend rettet viene messo in discussione. Iuventa, proprio per la giovane età dei protagonisti, è una sorta di racconto di formazione: il trovarsi davanti all’orrore della tragedia che si consuma quotidianamente nel Mediterraneo e la graduale presa di conoscenza della complessità dei problemi socio politici connessi al grande tema dell’immigrazione portano i giovani protagonisti a mettere in dubbio il senso dell’itero progetto che, in qualche modo, determina per loro la perdita dell’innocenza.

Il regista

Michele Cinque

Nato a Roma nel 1984,è laureato in filosofia presso La Sapienza ed dal 2004 si occupa di produzione di documentari per il cinema, serie tv, reportage per la televisione ed della direzione artistica di eventi culturali. Numerosi i premi e i riconoscimenti ricevuti. Il suo ultimo film Sicily Jass, (selezione ufficiale al 27th New Orleans Film Festival e al Mimo Festival Brasile) co-prodotto con Raicinema, finanziato e riconosciuto di Interesse Culturale al M.I.B.A.C.T è stato presentato in anteprima al Festival dei Popoli 2015 e premiato a Salina Doc Fest e al See you Sound di Torino. Dal 2009 al 2013 cura la direzione artistica di Doctorclip: Roma poetry film festival, sostenuto da Roma Capitale e dalla Regione Lazio. Nel 2017 è stato vincitore del progetto Migrarti del Mibact con la Lazy Film grazie al quale è stato prodotto il film cortometraggio Jululu, ambientato nei ghetti in Puglia dove vivono i braccianti agricoli immigrati. Jululu ha vinto il premio Miglior Regia alla 74° Mostra del Cinema di Venezia e l premio Abba al Milano Film Festival 2017.

Le ospiti

Valentina Giuliodori

É una degli attivisti dell’Ambasciata dei diritti Marche, associazione che con il supporto di un team di avvocati, fornisce gratuitamente ai migranti, informazioni legali su lavoro, permessi di soggiorno e richieste di protezione internazionale. Ha partecipato al lavoro editoriale di inchiesta “Faro sul porto” prodotto dalla casa editrice Coessenza, curando in particolare il capitolo dedicato alle procedure di richiesta protezione internazionale presentate al porto di Ancona e quello relativo alla narrazione delle storie raccolte in Grecia al campo profughi autogestito di Patrasso. Insieme al collettivo monitora le violazioni dei diritti umani che avvengono alla frontiera del porto di Ancona e siamo solidali con chi cerca di fuggire da situazioni di pericolo. Nel 2012 l’Ambasciata dei Diritti ha partecipato al progetto europeo di inchiesta sui centri di accoglienza per migranti in vari paesi d’Europa, e in quell’occasione si è occupata delle interviste realizzate in alcuni centri di accoglienza situati nelle Marche. Dal 2015 ha partecipato alle staffette solidali e politiche della campagna #Overthefortress promosse dal Progetto Meltingpot Europa, per il monitoraggio sulle violazioni dei diritti umani lungo i confini esterni dell’Unione Europea.

Annalisa Camilli

É una giornalista, si occupa dell’attualità italiana, in particolare d’immigrazione. Lavora a internazionale dal 2007. Nel 2017 ha vinto l’Anna Lindh foundation award con il reportage La barca senza nome. Ha lavorato a Rainews24 e Associated Press.

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